Prevede una disponibilità finanziaria di quasi 9,5 milioni di euro il decreto interministeriale che dà attuazione al cosiddetto “fondo agrumi” (meglio definito come “Fondo per la qualità e la competitività delle produzioni delle imprese agrumicole e dell’intero comparto agrumicolo”) istituito dall’articolo 1 comma 131 della legge finanziaria del 2017 (la n.205). Il decreto, finalizzato a sostenere le aziende agricole nella ricostituzione del patrimonio agrumicolo colpito dal virus della Tristeza o dalla patologia del mal secco, porta il n.566856 ed è stato firmato dal ministro Lollobrigida (il 29 settembre scorso) e dal ministro dell’economia Giorgetti (il 12 ottobre). Attualmente è in fase di registrazione presso la Corte dei Conti.
Dei quasi dieci milioni di euro che costituiscono la dotazione finanziaria per l’anno in corso, 2 mila costituiscono il residuo di lettera f) (Virus della tristezza degli agrumi)” per il 2022, mentre la restante parte rappresenta lo stanziamento di competenza 2023.
Quali le attività finanziabili? Sono sostanzialmente tre: l’espianto e il reimpianto di agrumeti danneggiati gravemente dal virus Tristeza e dal malsecco; gli impianti antigrandine finalizzati alla protezione delle colture che siano state colpite dal malsecco degli agrumi; l’adozione di tecniche di potatura finalizzate a evitare la diffusione del patogeno del malsecco degli agrumi sulle piante sane.
Per la presentazione delle domande bisognerà aspettare che Agea emetta apposita circolare.
