Agrumicoltura, le attività da svolgere in campo in questo periodo

Il mese di maggio è stato caratterizzato da una spiccata variabilità con scarse piogge e forti escursioni termiche, non solo giornaliere, ma con alternanza di giornate molto calde e repentini abbassamenti di temperatura. L’estrema variabilità atmosferica e l’abbondante emissione di zagara ha allungato la fase fenologica di fioritura. Le basse piovosità invernali/primaverili aumentano l’induzione fiorale che purtroppo daranno produzioni scadenti, perché faranno sviluppare frutti che non andranno a maturare correttamente, come succede con i “verdelli”, che scontano la concorrenza dei frutti invernali di provenienza sud africana. La potatura può ridurre la quantità di frutti di quest’anno di cattiva qualità e aumentare la quantità e la qualità di quelli dell’anno a venire (2020/21). Le mancate piogge sicuramente hanno anticipato la stagione irrigua dopo un inverno molto siccitoso, ma per contro non impediscono eventuali concimazioni fogliari con fosfito di potassio, che è da preferire in caso di abbondante fioritura. Considerate che l’asportazione di azoto per tonnellata di frutto di agrumi raccolto è appena di 1,2/1,9 kg, di cui già metà dovreste già averla distribuita, la restante parte da completare entro giugno, magari con l’apporto di 5-10 q ettaro di sostanza organica al 2% di azoto.
Sulla nuova vegetazione sono evidenti le colonie di afidi e, soprattutto sui reinnesti e nei giovani impianti in accrescimento, oltre ad una abbondante produzione di melata che è da considerare positiva per la sopravvivenza dell’entomofauna utile, se non c’è più frutto da raccogliere 2019/20, possono creare deformazioni e quindi perdita di funzionalità delle foglie.
Qualsiasi tipo di trattamento chimico nel periodo deve essere attentamente valutato per non compromettere le popolazioni di pronubi, come le api, e gli ausiliari del controllo biologico dei parassiti come la coccinella Rodolia cardinalis, che contrasta la diffusione della pericolosa cocciniglia cotonosa, e altre specie di coccinellidi che si riproducono nel periodo primaverile e sono molto utili per l’equilibrio biologico di ragnetti rossi, afidi e cocciniglie.

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