L’incremento annuale di copertura artificiale pone la Sicilia al 6° posto fra le regioni italiane che nel 2022 consumano più suolo.
È quanto emerge dai dati dell’edizione 2023 del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Non solo i cambiamenti climatici rendono il suolo cittadino ancora più caldo, ma contribuisce anche il consumo di suolo che, nel 2022, accelera arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021.
Il consumo di suolo, inoltre, incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico, oltre 900 – in un solo anno – gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media, e provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole eliminando in 12 mesi altri 4.800 ettari, il 68% del consumo di suolo nazionale.
Invece i costi nascosti dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici ricalcolati in base ai nuovi dati ammontano a 9 miliardi di euro ogni anno dal 2016 al 2022.
Significativo è il dato sulla Sicilia, relativamente al consumo di suolo 2021-2022 dovuto a nuovi impianti fotovoltaici a più alta densità. La nostra regione è, infatti, al secondo posto tra le regioni italiane (preceduta soltanto dalla Sardegna), con un valore pari a poco più di 59 ettari di suolo classificati come consumo di suolo derivante da nuovi impianti.