Un team di ricercatori della sezione “Idraulica e Territorio” del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (DI3A) dell’Università di Catania, coordinato dalle docenti Simona Consoli (ordinario di Idraulica agraria e Sistemazioni idraulico forestali) e Daniela Vanella (Rtda), partecipa al progetto internazionale PRIMA 2020 dal titolo “Handy tools for sustainable irrigation management in Mediterranean crops” (più brevemente denominato Handywater).
Tra gli obiettivi specifici del progetto c’è l’applicazione di strategie di gestione sostenibile della risorsa idrica, basate sull’adozione di tecniche di irrigazione di precisione, e del terreno, attraverso pratiche di agricoltura conservativa. Le attività di ricerca sono contraddistinte da una importante fase di trasferimento tecnologico e dell’innovazione verso gli stakeholder, al fine di migliorare la sostenibilità ambientale e i caratteri produttivo-qualitativi di colture arboree in ambiente mediterraneo, soggette ad una progressiva contrazione delle risorse idriche disponibili a seguito dei fenomeni di cambio climatico.
L’attività sperimentale del progetto Handywater si svolge presso l’azienda agraria sperimentale del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (Crea-Ofa), nell’ambito delle attività di collaborazione alla ricerca tra il Centro e l’Università di Catania.
Dal 26 al 30 giugno scorsi l’ateneo ha ospitato due team di ricercatori provenienti dal dipartimento di Geofisica dell’Università di Padova (UniPd) e dall’Helmholtz-Zentrum für Umweltforschung (UFZ, Lipsia) per eseguire prospezioni geofisiche ed applicazioni di proximal sensing con l’obiettivo di monitorare la risposta idrologica del sistema suolo-pianta-atmosfera all’applicazione di regimi irrigui deficitari.
