Dal campo alla tavola. A due anni dall’avvio del progetto Co.S.Mo. (Cooperazione per lo sviluppo in Sicilia della filiera del grano Monococco”, misura 16.1 del Psr Sicilia 2014-2022 dal Gruppo Operativo “Monococco”), lo scorso 28 marzo sono state svolte nella sede della Cooperativa Valle del Dittaino, partner di progetto, le prove di panificazione della granella di grano Monococco delle varietà Hammurabi e Norberto. “La giornata segna il passaggio dalla coltivazione del grano alla trasformazione in pasta e pane”, ha commentato Bernardo Messina, responsabile scientifico del progetto che considera i risultati raggiunti molto soddisfacenti. Messina ha poi continuato: “Dopo le prove di pastificazione già effettuate al pastificio Eocene di Salemi, che ha realizzato 12 formati di pasta, aggiungiamo un altro prodotto al nostro paniere, il pane”.
“Una vera sorpresa – ha commentato Stefano Grasso tecnologo, consulente della Cooperativa Agricola Valle del Dittaino, che ha condotto ieri le prove di panificazione – non mi sarei mai aspettato uno sviluppo del genere. La granella ha un glutine debole e va quindi lavorato in vasca pochi minuti. La mollica si presenta con un bellissimo colore giallo carico dal profumo leggermente dolciastro e molto piacevole, non eccessivamente intenso e non stucchevole. Al palato la mollica è morbida, estremamente soffice ma al contempo comporta un eccessivo sbriciolamento durante il taglio delle fette. Ritengo che la soluzione ottimale sia quella di produrre una forma filonata per ridurre il rapporto mollica/crosta. È un prodotto assolutamente riconoscibile al naso, ha una sua tipicità”.
Ma nei suoi obiettivi, il progetto Cosmo non intende fermarsi alla pasta e al pane. “Vogliamo produrre anche la birra di grano Monococco”, assicura Bernardo Messina.
In un’ottica di economia circolare, inoltre, parte della paglia prodotta nei campi dimostrativi dell’azienda agricola Rizzo, è stata imballata per poter valutare l’attitudine all’utilizzo per scopi energetici e trasformata in bricchetti di Monococco (paglia compressa), da destinare all’alimentazione di caldaie a biomassa. La coltivazione del Monococco, tra l’altro, permette di ottenere effetti positivi anche livello ambientale, perché necessita di un minore apporto di input esterni (concimazioni) rispetto al grano duro, il cereale più diffuso a livello regionale.